Sono sempre più le donne nell’arte contemporanea: non solo con ruoli conservativi o curatoriali, o confinate a essere muse, ma come artiste in tutto il loro spessore e carica creativa. Se essere artista implica in qualche forma la creazione di significato tramite un linguaggio visivo, la street art è una forma di arte caratterizzata dall’utilizzo degli spazi pubblici e urbani. Attraverso tecniche, materiali e forme espressive diverse popola le nostre città, da piccoli sticker fino ad enormi murales. Eppure, che si nasconda negli angoli su di una porticina metallica o abbracci un intero sottopassaggio, tutti noi ci passiamo davanti magari ogni giorno, spesso ignorandola nella fretta di proseguire per la nostra strada.

Alicè, When Your Outside In, Campegine, 2017

Non è un mistero che, come ancora accade in generale nell’arte contemporanea, le street artist donne siano una percentuale minoritaria. Forse perché anche nelle città considerate sicure, resta impresso nelle nostre menti l’avvertimento ricevuto da ragazzine “Non uscire da sola di notte!”. Tante opere di street art, tuttavia, prendono vita illegalmente e uscire di notte è spesso necessario per lavorare al riparo da occhi indiscreti. Questa riappropriazione illegale degli edifici, dei muri, dei treni, corre sempre più parallela alle commissioni e iniziative che vengono al contrario proprio dalle istituzioni pubbliche.

Swoon & David Choe, Untitled, Stavanger, 2009

Le donne che hanno fatto delle città i loro atelier e laboratori sono potenzialmente più di quando non si pensi. L’anonimato è infatti un’altra caratteristica piuttosto comune in questo campo. Se pochi mantengono il segreto tenacemente quanto il famoso Banksy, in tanti scelgono di nascondersi dietro uno pseudonimo. Definire quindi con chiarezza il genere e l’identità degli artisti non è sempre possibile.

Essere una street artist presenta sicuramente delle sfide in più, c’è chi sceglie di fare del proprio essere donna un tratto inequivocabilmente distintivo, chi semplicemente lo considera una delle componenti della propria identità di artista (ma non più importante di altre), chi ancora rimane anonima.

Lady Aiko, Bowery Mural Wall, New York, 2012

Quel che è certo è che di artiste interessanti ce ne sono tantissime, qui menzionate ne troverete qualcuna che mi ha incuriosito. Si tratta di artiste italiane e chissà se, senza saperlo, non ci siano dei loro lavori anche nelle vostre città.

Lady Pink, Faith in Women, Minneapolis, 2005

Alice Pasquini

Alice Pasquini, in arte Alicè, è street artist, illustratrice e scenografa conosciuta internazionalmente, i cui lavori si trovano nelle città, gallerie e musei di tutto il mondo. Caratterizzano il suo lavoro la narrazione della vitalità femminile e la creazione di installazioni con materiali inconsueti.

Alicè, One City, Roma, 2020

Gio Pistone

Gio Pistone è una illustratrice e street artist romana che lavora allo spazio M.U.T.A Studies. I suoi lavori hanno spesso colori accesi e vi sono rappresentate creature bizzarre e favolose. Ha lavorato a moltissimi progetti sia in Italia che all’estero partecipando a svariate mostre e festival.

Gio Pistone, Universo, Ussana, 2016

Rame13

Rame13 è un artista poliedrica molto attiva in Toscana, dove fa parte del gruppo creativo EDF Crew.  Si dedica all’arte urbana e al tattoo partecipando a numerosi festival, progetti e iniziative italiane e internazionali. Se siete a Firenze andate a vedere il suo bellissimo murale in Piazza Dalmazia.

Rame13, The Dreamer Whale, Vittorio Veneto

Vi invito ora a sbirciare con curiosità i muri e gli angoli delle vostre città e a scoprire che ci circonda più arte di quanta non possiate immaginare. E se anche non ne trovaste, scoprirete senza dubbio qualche scorcio nuovo che vi farà sorridere e rallentare il passo.

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *